Per quanto riguarda le cartelle esattoriali, in occasione del Forum dei Consulenti del Lavoro, sono stati posti alcuni quesiti ad Equitalia relativamente alla questione della rottamazione.
Dalle risposte che sono state fornite è emerso che, conseguentemente alla presentazione della richiesta di fruire della rottamazione, non sarà consentito ad Equitalia l’avvio di nuove azioni esecutive, l’iscrizione di nuovi fermi amministrativi, ipoteche ecc., fatto salvo per quanto già eseguito alla data di presentazione della domanda.
Non potranno altresì proseguire le procedure di recupero avviate in precedenza.
Appare quindi certamente conveniente presentare domanda di rottamazione per quelle cartelle esattoriali per le quali non v’è contenzioso in essere, almeno che non si desideri desistere, o v’è in corso una rateizzazione, laddove occorre valutare il maggior peso finanziario della rottamazione, in quanto, seppur in presenza di convenienza economica (un minor debito in linea capitale) si contrappone l’altrettanto probabile maggior peso finanziario infatti la rateizzazione in sede di rottamazione è molto più breve di quella ottenibile in sede di rateizzazione della cartella “intera”.
In tutti gli altri casi, appare conveniente presentare rapidamente la domanda onde poter valutare con esattezza l’ammontare del risparmio conseguibile laddove, nelle more della presentazione, è inibito l’avvio di nuove azioni esecutive, l’iscrizione di nuovi fermi amministrativi, ipoteche ecc., altrettanto non potranno essere proseguite le procedure di recupero avviate in precedenza.
Qualora il contribuente, ricevuto il calcolo da parte di Equitalia, non riuscisse a far fronte all’esborso richiesto, verrà semplicemente a ritrovarsi nella situazione quo ante. Ed infatti, l’eventuale mancato pagamento comporterà la decadenza dall’agevolazione e torneranno a correre termini ed azioni pendenti prima della presentazione della richiesta. In altre parole, il contribuente perderà semplicemente la possibilità di godere dello “sconto” senza subire alcun aggravio ulteriore.
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