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Buste paga: convenzioni, sanzioni e obblighi per il datore

Per quanto riguarda le buste paga, questo 2017 sarà un anno ricco di novità. Questa settimana, infatti, è in esame presso la commissione del lavoro della Camera in sede referente, il disegno di legge c 1041 recante disposizioni in materia di modalità di pagamento delle retribuzioni ai lavoratori.
La Ratio del provvedimento è quella di offrire una soluzione a un problema che colpisce moltissimi lavoratori italiani. "È infatti noto – si legge nella relazione al testo - che alcuni datori di lavoro, sotto il ricatto del licenziamento o della non assunzione, corrispondono ai lavoratori una retribuzione inferiore ai minimi fissati dalla contrattazione collettiva, pur facendo firmare al lavoratore, molto spesso, buste paga dalle quali risulta una retribuzione regolare".

Le novità del DDL prevedono che gli stipendi debbano esser corrisposti solo in banca o in posta, secondo la scelta del lavoratore. Sarà fatto divieto, per i datori di lavoro, di procedere al pagamento della retribuzione a mezzo di assegni o contante, qualunque sia la tipologia del rapporto di lavoro instaurato. Inoltre verrà stabilito che la firma delle buste paga non costituirà prova dell'avvenuto pagamento della retribuzione.

Di conseguenza, se il Disegno di Legge venisse approvato, sarà fatto obbligo per il datore di lavoro, al momento dell'assunzione, di comunicare al centro per l'impiego competente gli estremi dell'istituto bancario o dell'ufficio postale presso il quale provvederà al pagamento delle retribuzioni al lavoratore, nel rispetto delle norme sulla privacy. Allo stesso modo, l'ordine di pagamento potrà essere annullato soltanto trasmettendo alla banca o alle poste copia della lettera di licenziamento o delle dimissioni del lavoratore.
Inoltre la proposta di legge prevede la stipula di una convenzione (entro tre mesi dalla eventuale entrata in vigore) tra il Governo, l'Associazione Bancaria Italiana e la Società Poste Italiane Spa, che individuerà i mezzi bancari e postali più idonei per consentire, sia ai datori di lavoro che ai dipendenti, di effettuare e ricevere i pagamenti delle retribuzioni senza subire nuovi oneri.


Secondo il DDL saranno esclusi dagli obblighi sopra citati i datori di lavoro che non sono titolari di partita Iva, i rapporti di lavoro domestico e familiare, i rapporti instaurati dai piccoli o piccolissimi condomini (ad es. per pulizia scale o manutenzione verde condominiale).

Sono, infine, previste pesanti sanzioni (da 5mila a 50mila euro) per i datori di lavoro che non ottempereranno agli obblighi introdotti dalla legge. Chi non comunicherà al centro per l'impiego competente per territorio gli estremi dell'istituto bancario o dell'ufficio postale presso cui sarà effettuato il pagamento delle retribuzioni, sarà soggetto ad una sanzione amministrativa pecuniaria di 500,00 euro e al successivo accertamento della direzione provinciale del lavoro, che procederà alle conseguenti verifiche.

 

Fonte: IL MESSAGGERO.IT


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